Prima Antologica dicembre 1977
Bertarelli al Circolo Culturale Arcobaleno
Venerdì 2 dicembre scorso, nella sede del Circolo Culturale Arcobaleno (Ripa di Porta Ticinese 53 – Milano 20143 – tel 893.13.60) ha avuto luogo la solenne inaugurazione della mostra personale del pittore Guglielmo Bertarelli. Ad onta del maltempo e degli scioperi dei mezzi di pubblico rasporto, la manifestazione ha richiamato la presenza di una folta élite di visitatori tra i quali abbiamo notato: i collezionisti Romeo e Ornella Zangrandi, Erminio Mora; il critico Attilio Milani Ibe, Armando Rapisarda, Giordano Brunelli e Pietro Rubino, le pittrici Marinella Pessina, Cristhi La Greca, il poeta Severino Gargano il segretario del Circolo De Sanctis, Franco Natalini, Berto Renzetti, la presidentessa Donna Giulia Brambilla e la figlia Barbar, lo scultore Simmaco Frati da Certaldo ed altri.
Ha preso la parola Franco Sapi che ha fatto, con brillante esposizione, la storia della preparazione artistica del Bertarelli, da quando questi giovanissimo prese alloggio a Milano, in una soffitta di Via San Maurilio, opportunamente trasformata in studio d’arte, sino al suo trasferimento nello Studio del pittore Clelio Pozzuoli, in via Aristide De Togni e via via sino al suo definitivo studio e dimora in provincia di Trento.
Sapi ha tenuto ad illustrare le qualità dell’uomo Guglielmo Bertarelli, dotato di tutti gli attributi che si addicono all’artista: studioso e umanista. Dopo aver narrato di alcuni gustosi episodi della vita di Bertarelli, ha ceduto la parola al critico d’arte Luigi Valerio. Questi, nel silenzio più religioso, ha esposto con un saggio a livello universitario, le tappe più significative della pittura moderna, dalla fine dell’ottocento a quella d’oggi. Su quest’ultima l’oratore si è soffermato per sottolineare le varie correnti artistiche che hanno determinato il crogiuolo eterogeneo dell’arte contemporanea.
Nella pittura di Guglielmo Bertarelli- ha detto Luigi Valerio – se noi pur riscontriamo un afflato delle correnti contemporanee, afflato che non si può e non si deve rifiutare, è presente un pathos che, scevro da ogni forma di virtuosismo e di “calligrafia” è puntato all’estrinsecazione di un credo e di un mondo che scaturiscono dall’inconscio dell’artista per identificarsi in pura forma di arte.
All’applaudito discorso di Luigi Valerio è seguita la recitazione di alcune liriche di Donna Giulia Brambilla, Eugenio Montale e Aldo Palazzeschi da parte di Anna Parenzo che ha riscosso i più vivi sensi di simpatia da parte del folto pubblico convenuto. Guglielmo Bertarelli dopo la cerimonia, appariva comosso.
Quando Donna Giulia Brambilla, presdiente del Circolo Arcobaleno e condirettore del nostro mensile, si è congratulata co lui, a stento ha trattenuto le lacrime. Preso di mira da quanti hanno potuto avvicinarlo, l’artista ormai provato dall’emozione e dalla stanchezza (aveva viaggiato tutta la notte per presenziare all’inaugurazione della mostra) ha avuto un’idea che l’ha liberato in parte dalle fatiche del successo. Ha offerto una sua opera sorteggiata tra i presenti: opera che è toccata alla signora Belloni moglie del noto fotografo Curzio Belloni. Inoltre a tutti i presenti l’illustre artista ha offerto uno squisito rinfresco e ha fatto omaggio di preziose bottiglie di vino Trentino.
firmato: Cino Rebasti